Un giallo a tinte noir, nel perfetto stile narrativo dell'autore, che dalle rive dell'Adige, insegue una pista internazionale sino all'ombra delle torri Massimiliane, le stesse che danno il nome alle Torricelle. Una ambientazione di grande attualità, visto che è proprio l'Arena, il quotidiano più diffuso a Verona, a puntare il dito in un articolo di oggi, sul degrado progressivo di questo gioiello che si innalza dalla città di Romeo e Giulietta.
E' forse quello stato di isolamento, quello che il quotidiano etichetta come progressivo degrado che colpisce i luoghi in abbandono, a fare da protezione ad un serial killer che opera fuori dagli schemi. Il complesso di Castel San Felice ha un puntone rivolto a nord che i veronesi chiamano la "nave", in ragione della sua forma simile a una prua giace oggi ricoperta fin sulla cima da rampicanti e arbusti cresciuti tra le fessure delle pietre, tanto da non essere più visibile, né riconoscibile. Tutt'attorno si sviluppa una boscaglia quasi impenetrabile, che nasconde il vero volto di chi uccide.
La nuova edizione di Maxima Culpa, che segue la ristampa del primo romanzo di Marco Nundini, Vite Corsive, è distribuita in primis da Amazon sotto l'etichetta ilFilografo, un marchio depositato proprietario dell'autore. ilFilografo trae origine dal coprotagonista del primo romanzo appunto, uno studioso della civiltà della scrittura. Un esperto di filografia. La Filografia, un termine composto dalle parole philos e graphia, ovvero scrittura,è lo studio ed il collezionismo di tutte le tracce relative alla scrittura, dai caratteri sumeri alle lettere inviate nello spazio, dalle pergamene medievali alla dematerializzazione della parola scritta nei messaggi diposta elettronica e negli SMS.
Maggiori informazioni: www.marconundini.it
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